Cable channel list

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Una più completa definizione tecnica della channel list per un nuovo approccio alle produzioni audio da parte di una realtà che si è distinta da subito nell’approccio personale al cablaggio: Reference Cables.

Q: Qual è il motivo per cui siete arrivati a proporre l’idea di una Cable Channel List?

A: Il motivo è legato all’esperienza maturata in quasi trent’anni di produzione di attività, che si è articolata attraverso il concetto di poter mirare l’applicazione specifica. Poter identificare il tipo di sorgente sonora con le sue caratteristiche timbriche e stilistiche unite alla tipologia di trasduzione del suono ci ha portato ad elaborare cavi che riuscissero, in qualità di filtro, ad essere coerenti con il segnale originale con una minima (se non nulla) perdita di dati, consentendo, inoltre, all’Artista di accrescere la consapevolezza del proprio suono.

I nostri cavi, adattandosi al meglio ad ogni situazione, permettono al fonico di lavorare meglio al mix che non necessita di equalizzazioni correttive sui vari canali.

Oggi, Reference Cables può vantare un catalogo molto ampio che risponde alle esigenze sia di studio che live: mirando diversi stili musicali quali jazz, rock, hard rock, metal, funky oppure la tipologia di strumento (elettrico o acustico) nonché le esigenze personali che vanno dal musicista amatoriale fino al professionista.

https://www.youtube.com/watch?v=vYmBKcKBjW8&t=12s

Q: In cosa consiste quindi questa lista?

A: Considerando una produzione live ben articolata, di solito esistono due documenti che aiutano l’espletamento del lavoro che sono: lo Stage plot e la Channel list. Nel primo caso abbiamo un supporto grafico che descrive, in maniera schematica, la disposizione dei musicisti e del backline sul palco. Nel secondo, abbiamo una tabella che identifica ogni sorgente sonora e la mette in relazione ad un canale del palco (stage box) e quindi ad un canale del FOH mixer; spesso si aggiungono le descrizioni sulla scelta dei microfoni, l’eventuale presenza di DI Box e di processori di segnali come compressori e/o effettistica.

Se fatto bene questo lavoro organizzativo può descrivere in maniera dettagliata le parti più importanti che vanno a costituire l’allestimento di uno show, consentendo ai tecnici di sala e di palco di predisporre anzitempo la channel list, cosicché si possano affrontare agilmente le fasi di line check e sound check.

La nostra idea è che, conoscendo il potenziale e le caratteristiche di ognuno dei cavi che abbiamo in catalogo, è possibile, aggiungendo alla channel list la sezione legata alla scelta del cablaggio (cavo sbilanciato, bilanciato e/o multcord)  per avere un risultato ancora più potente. Il contributo che un cablaggio corretto può dare ad una produzione è spesso sottovalutato, è per questo cha affianchiamo da anni, all’aspetto commerciale della nostra attività, anche un supporto didattico-informativo che si esplica in clinics e showcase che si svolgono in fiere, scuole di musica e negozi del settore passando anche, per la precisione dell’ascolto che hanno le regie, da alcuni studi di registrazione e di mastering di livello internazionale.

Q: In cosa consiste questo miglioramento di cui parli?

A: Considerando una sorgente sonora x (voce, chitarra, batteria etc..) abbiamo un timbro originale, con tutte le sue caratteristiche uniche in termini di spettro sonoro e dinamica. Dal momento che tutte le attività musicali moderne passano attraverso un lungo processamento elettrico del segnale, ci sarà sempre un’elaborazione di questa sorgente sonora originale: una voce o uno strumento acustico passeranno attraverso un microfono, mentre gli strumenti elettrici come chitarre, bassi o tastiere useranno una prima elaborazione del suono attraverso effettistica e amplificazione per sommarsi al resto degli strumenti in gioco.

Il cablaggio copre tutti i tipi di collegamenti che metteranno insieme, in un’unica rappresentazione sonora, gli strumenti in gioco.

Più precisamente, il cavo fa parte di un circuito elettrico che parte dalla sorgente (microfono o Pick-up), passa per alcune apparecchiature ausiliarie (DI box, amplificatori, effetti, etc.) per arrivare un mixer che elabora tutti i segnali e li manda quindi ad un impianto di amplificazione che concluderà la catena audio. Ognuno di questi passaggi è, sempre, vincolato alla bontà della connessione audio: un concetto che cerchiamo di spiegare in tutte le occasioni è che il cavo si comporta come un filtro.

Il cavo, con le sue caratteristiche elettriche quali resistenza, induttanza e capacità, presenta su uno dei due conduttori resistenza ed induttanza in serie mentre la capacità si va’ a collocare in parallelo fra il conduttore positivo e lo schermo delineando lo schema tipico del circuito.

Semplicemente parlando un cavo di buona qualità, che non sempre vuol dire più costoso, sarà più trasparente mentre un cavo di qualità inferiore (inteso come struttura e materiale più scadente) andrà a sacrificare parte del segnale originale che può, più spesso di quel che si immagini, essere perso per sempre. In quest’ultimo caso il risultato sarà un’esperienza sonora meno appagante e coinvolgente sia per i musicisti che per il pubblico.

Inoltre è utile considerare che l’insieme dei passaggi che compie un segnale porta sempre ad un’alterazione del segnale originale: è possibile veder l’insieme delle connessioni fra sorgente originale e mixer come una serie di filtri passa-basso simili ad un equalizzatore semi-parametrico di tipo passivo senza la possibilità di recupero del segnale perso.

A questo concetto si lega, inoltre, il consiglio che diamo sempre ai musicisti: pensate al vostro suono e munitevi dei cavi idonei a trattare il vostro suono!

La nostra ricerca è basata su questi concetti ed è per questo motivo che i nostri cavi rispondono in maniera differente mirando i diversi strumenti e le diverse applicazioni e cercando di ottenere il massimo per ognuno dei passaggi appena descritti.

Q: Non sarebbe sufficiente avere un singolo cavo che va bene per tutto?

A: Questo è l’approccio che si utilizza normalmente: una volta capito se mi serve un cavo microfonico (xlr) o per strumento (jack) sembra che qualsiasi cavo di qualsiasi lunghezza possano andare bene, ma no, non è così! Ogni singolo fattore di un cavo darà un esito differente; ci sono anche gli aspetti fisici quali lunghezza, sezione del cavo, flessibilità, resistenza agli stress e degli aspetti elettrici come schermatura (molto importante per bloccare le interferenze elettro-magnetiche o altri rumori elettrici), e tutto questo  nel loro insieme concorrono alla resa finale del cavo!

Perciò andando a lavorare su tutti questi elementi noi siamo in grado di proporre una nuova soluzione che è davvero in grado di migliorare e dare al fonico che dovrà trattare tutti i segnali un materiale di prima qualità che potrà anche alleggerire il carico di lavoro, perché si avranno meno difetti da correggere e più ricchezza timbrica a disposizione!

Q: Avete già potuto testare questo concetto nella realtà?

A: Certo, e i risultati hanno ampiamente confermato quello di cui ti sto parlando! In particolare voglio citare l’esperienza fatta con il noto Tecnico del Suono Marzio Benelli che ha seguito la produzione del cantautore toscano Gianni Salamone. In questa occasione infatti c’è stata prima una realizzazione discografica curata dallo stesso Benelli che già conosceva i cavi Reference e che, passando alla realizzazione live del progetto, ha voluto coinvolgermi per poter mantenere la stessa qualità che era stata raggiunta in studio con la realizzazione del disco “La mia verticalità”.

In questo spettacolo era prevista una formazione abbastanza estesa perché era presente una band intera composta da batteria, basso, chitarra e tastiere, oltre ad una sezione di archi, cori e fiati.

Il mio contributo è stato quello di farmi mandare una channel list ben strutturata dove avevo chiesto le indicazioni precise sulla strumentazione usata da ogni musicista: da qui ho elaborata una lista che prevedeva l’abbinamento mirato dei cavi e quindi un ulteriore elaborazione di natura logistica con la disposizione di alcune stage box in diversi punti del palco.

Vedi Allegato Cable Channel List

La Cable Channel List è stata quindi consegnata al fonico responsabile dopo che mi ero occupato personalmente della posa di tutto il cablaggio.

Il risultato ottenuto è stato incredibile e la testimonianza diretta del responsabile audio Marzio Benelli, che oltre alla sonorizzazione del concerto doveva curare anche la parte audio per la registrazione video del concerto, è significativa: “il segnale che arrivava al mixer era completo di armonici e dinamica con coerenza del segnale originale acustico o elettrico dei singoli artisti: non è stata necessaria alcuna post produzione audio!”

Dalla produzione video è stato estrapolato un contenuto che va a descrivere il lavoro svolto in quell’occasione: sono molto fiero del risultato e di poter proporre questo contributo audio-video che attesta la reale potenzialità che questo approccio ha in una produzione sonora!